Abstract
This paper demonstrates with an example that the number of Holocaust victims claimed to be in the victims' database of the Yad Vashem Holocaust Museum in Jerusalem cannot be trusted, because anyone can place any number of false entries into that database! In this case, the fictitious person with data related to famous National-Socialist personalities (Joseph Goebbels's wife Magda, Adolf Hitler), was placed in that database, and it passed the obviously non-existing "quality control."
Oggi dimostriamo (nuovamente) che il numero dei morti olocaustici vantati dal museo dell’olocausto di Gerusalemme, yad-vashem, non è attendibile in quanto chiunque con pochi clicks può inserire un qualunque nome falso in quel database! … da 1 fino all’infinito, è solo una questione di tempo e voglia… o necessità!
Crediamo di commettere un errore per difetto quando, trattando di cose olocaustiche, affermiamo che il 99,99% degli “esseri umani” ha un approccio di
- sudditanza estrema verso le fonti olocaustiche,
- timore reverenziale verso gli olo-evangelisti, i suoi preti, i suoi dogma
- sacro terrore del solo immaginare di poter aver dubbi nel credo olonarrato-testimoniato.
Queste nostre conclusioni sono il frutto di anni di chats-forum-scambi di mails-discussioni dal vivo.
Eccezionalmente si trovano persone nè sudditi nè terrorizzati nè con timori reverenziali, in questa rara eccezione l’esplosione del “caso” è inevitabile: il “sistema olo-sterminazionista” si attiva violentemente per arrestare il percorso di questo temerario.
Avevamo già provato che tali fonti non sono indubitabili
- "Come aumentare il numero dei morti nell'olocausto" (vedere qui)
- Il Dr. Mirko Viola e la fabbrica dei morti. Come “lievitare/certificare” il numero dei morti ebrei: l’olo-espediente (vedere qui)
- Breve nota di Carlo Mattogno su “The Central Database of Shoah Victims’ Names”(יד ושם,yad vashem) e il numero dei morti ivi riportati (vedere qui)
Ciò è la prova più evidente che il Vaticano dell’olocaustianesimo, il museo dell’olocausto di Gerusalemme, lo yad-vashem […”questo mausoleo di Yad Vashem sia stato costruito sulle terre e le rovine del villaggio martire di Ein Kerem… e di fronte a quello che era Deir Yassin”…”ce mémorial Yad Vashem a été construit sur les terres et les ruines du village martyr de Ein Kerem… et en face de ce qui fut Deir Yassin” ,Ziyad Clot “Il n’y aura pas d’Etat palestinien“ (Max Milo Editions) (http://www.michelcollon.info/Memento-1-Le-genocide-n-est-pas.html?lang=fr#_ednref24)], ha nel suo database di morti più errori e falsi! Quanti non è dato, ancora, di sapere, ma determinante è sapere che contiene dei falsi, e di varia natura come documentato, anche, dal ricercatore Carlo Mattogno (vedere qui).
Ad ulteriore riprova riportiamo che nel 2012 il dr. Mirko Viola aveva testato la credibilità di tale “museo” inserendo, tramite mail, il nome di una inesistente vittima dei “nazzzi” gasatori!
Ecco: Dova Cohen, una dentista, nata in Ungheria il 28 gennaio 1903, ma residente in Ucraina… deportata ad Auschwitz e gasata il 28 giugno 1943.
A conferma della ricezione della mail con le fasulle informazioni, la mail di risposta:
Thank you for submitting a Page of Testimony. Please note that the registration number is: 59028.
Please confirm your submission by replying to this e-mail (click on ‘reply’ and then on ‘send’). Without such confirmation the Page cannot be processed.
Enclosed is a formatted copy (PDF) of the data that you submitted in memory of the victim. In order to ensure that this Page of Testimony is also preserved as a tangible symbolic “matzeva” (tombstone) in the Hall of Names, we request that you print it out, hand sign it and post it to:
Hall of Names
Yad Vashem POBox 3477
Jerusalem 91034, IsraelProcessing the digital data will take time before the Page is integrated into the Names Database. We kindly request your patience.
Thank you for helping to preserve the memory of a Holocaust victim.
Oggi tutti possono verificare che quel falso olocaustianizzato è inserito in pianta stabile nel numero dei morti olocaustici conservato nel frigorifero della “memoria” sionista!
Le sorprese non si esauriscono qui, infatti era stato inserito un altro “nome” nel database del “museo” di Gerusalemme, fornendo tale “vittima” di alcune caratteristiche che avrebbero insospettito qualunque goy “subumano”! Vediamole:
- Il nome Edith Frolla (che è l’anagramma di Adolf Hitler)
- data di nascita il 20 aprile 1889 (come Adolf Hitler)
- professione pittrice (come Adolf Hitler)
- vissuta a Roma in via della Lungara, 29 (indirizzo del carcere di Regina Coeli)
- la foto a corredo è quella universalmente conosciuta di… Magda Goebbels
La “Frolla” sarebbe stata gasata nel lager di Majdanek con monossido di carbonio.
… Eppure “in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera… i ricercatori dello Yad Vashem avevano promesso che tutti i nomi inseriti nel database sarebbero stati verificati prima della pubblicazione, cito:
«Milioni di nomi che appaiono in parecchi documenti storici non sono stati ancora identificati o registrati nel database; molti altri nomi sono ancora nella memoria dei sopravvissuti o delle famiglie», riporta il sito che permette a familiari e amici di segnalare eventuali nomi mancanti con la promessa che verranno verificati e inseriti nel database »
Fonte: Corriere della Sera – Olocausto, in rete il database delle vittime
Gli screenshots allegati dimostrano che il test di inserimento della falsa gasata è andato a buon fine! In sintesi: nessuno ha verificato alcunchè! Nessun controllo! Nemmeno sulla foto! Quando ci viene citato il Vaticano-olocaustico-yad_vashen come massimo “istituto” che contiene la “prova” dei milioni di vittime del cosiddetto olocausto, si può, tranquillamente, mettersi a ridere, oppure passare l’indirizzo di questo post!
Reazioni
Il giorno 20 Marzo 2015 è stato un giorno strano. Olodogma ha pubblicato questo post, “Marinetti probabilmente avrebbe apprezzato la trovata“, in cui si evidenzia l’involontaria possibilità, casualmente offerta, di uno sfruttamento del sistema di raccolta dati del “museo dell’olocausto” yad vashem di Gerusalemme, da parte di malintenzionati, per gonfiare a piacimento il numero dei morti-olocaustianizzati. La notizia ha fatto un pò di giri ed il contatore di ingressi del sito è impazzito, e non solo!… il post è stato tradotto in francese e rilanciato da altri siti. Una valanga di accessi da stati francofoni (e non solo!).
Riportiamo una breve galleria di screenshots qui: http://olodogma.com/wordpress/?s=1002
Dopo la valanga di accessi “importanti” al sito, più che altro la “qualità” di questi accessi, comprendiamo appieno perchè Olodogma sia perennemente monitorato-controllato e la pagina Facebook, non ufficiale, perennemente segnalata come offensiva; citiamo…
“Ad esempio, il profilo Facebook del sito negazionista italiano Olodogma viene spesso segnalato tramite il programma “segnala una pagina” di Facebook poiché “contiene discorsi o simboli che incitano all’odio”, malgrado le numerose e periodiche segnalazioni, la direzione della piattaforma continua a non rimuovere la pagina “Questa pagina non è stata rimossa” …
Ulteriori reazioni
«Assassini della memoria» 2^ edizione?
In data 19.03.2015 avevamo inserito il questo post dove si riportava la notizia dell’inserimento nel database del museo dell’olocausto Yad Vashem di Gerusalemme del nome fittizio “Edith Frolla”. Venivano riportati altri due nomi fittizi inseriti nello stesso database. Il giorno 22.03.2015 si riscontra il fatto nuovo che “Edith Frolla” NON è più presente tra i “morti” olocaustianizzati con inalazioni di “ossido di carbonio” nel Konzentrationslager di Lublino-Majdanek!
L’attuale situazione dei tre inserimenti tests, alle ore 14.00 del 22.03.15, è la seguente;
- Edith Lang (PRESENTE alla verifica del 22-03-15, http://db.yadvashem.org/names/nameDetails.html?itemId=10240798&language=en) [vedere qui]
- Dova Cohen (PRESENTE alla verifica del 22-03-15, http://db.yadvashem.org/names/nameDetails.html?itemId=10240799&language=en [vedi sopra]
- Edith Frolla (Non più PRESENTE alla verifica del 22-03-15) [vedi sopra]
Dal momento dell’inserimento de questo post alle ore 09,19 del 19.03.15, si erano, immediatamente, notate frenetiche “elette” presenze, sul sito Olodogma, proveniente dal tempio maggiore dell’olocaustianesimo del ghetto auto-murocintato di Palestina, e non solo… Riportiamo alcuni dati opportunamente, da noi, amputati…
19.03.15 | 10:54:53 | COMUNITA E… | ||
19.03.15 | 14:14:12 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
19.03.15 | 14:19:30 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
20.03.15 | 11:32:48 | Fondazione centro di documentazione e… | ||
20.03.15 | 15:33:38 | *se5-ptk* | (Israele) | 79.XXX… |
22.03.15 | 07:28:59 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 08:01:15 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 08:20:27 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 09:02:13 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 09:52:43 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 10:59:49 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
22.03.15 | 14:31:57 | M-net Telekommunikations GmbH | (Unione Europea) | 194.246.16.XX |
23.03.15 | 06:46:15 | Nv-yad-vashem | Jerusalem (Israele) | 212.143.122.XX |
Il “caso frolla-spizzichino edith” è ora risolto, nessuna traccia è rimasta!
I fumi virtuali della carta virtuale sono usciti dal camino del “museo”!
…ma non erano i nazzzisti che “tentarono di cancellare le prove” delle loro… malefatte?
Quale insegnamento scaturisce dal comportamento del museo dell’olocausto di Gerusalemme? Domandiamoci…
- Chiunque potrà ipotizzare il non rispetto delle promesse, del museo, di VERIFICA sui dati arrivati tramite posta o email?
- Chiunque potrà rilevare la figuraccia da cioccolatai per la cancellazione del nome fasullo “Frolla Edith” indizio, incontrovertibilmente, della “leggerezza“(e siamo benevoli) nella gestione delle informazioni? (cancellazione avvenuta dopo la pubblicazione in lingua francese del “post 1.000” e divulgata in tutta Europa e mondo francofono)
- Chiunque potrà rilevare una atmosfera funerea di inattendibilità che “infetterà”, se non inficierà, l’aura di olo-sacralità dell’istituto?
- Chiunque potrà rilevare che è stata regalata a tutti un’arma mortale per la sopravvivenza della missione sacra di simile carrozzone olocaustico?
- Chiunque potrà rilevare che la leggerezza (e siamo ri-benevoli) di esercizio di tale carrozzone ha offeso in modo irreversibile la memoria dei veri morti? (qui escludiamo TUTTI i pretesi gasati, di cui non c’è la minima prova della gasazione) di quel periodo!
- Chiunque potrà rilevare che OGNI riferimento, in discussioni o interventi a TUTTI i livelli, a tale carrozzone quale centro di “educazione alla shoah” sarà reso controproducente per il proponente?
Chiunque, infatti, potrà chiedere-ribattere: ciò che dici è stato verificato da tale museo? …oppure lo è stato come nei casi di Edith Lang, Dova Cohen, Edith Frolla?
… e “bisognerà stare zitti” perchè tre precedenti non sono un caso! Assomiglia molto ad altro!
Domanda: abbiamo sbagliato queste 6 ipotesi?
L’United States Holocaust Memorial Museum vuole duplicare la olo-Dunkerque di Edith Frolla (Adolf Hitler)?
Apre un nuovo inventario del pretesi morti olocaustianizzati! La notizia è fresca!
Il museo dell’olocau$to di Washington, United States Holocaust Memorial Museum o ushmm, vuole replicare i fasti del museo dell’olocau$to yad vashem di Gerusalemme… comprese le figure di mera. Attenzione!